SSD: FIS/07 - Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina)
Responsabile della ricerca: Federica Bisacchi e Cristina Rando
Finanziamento: PRA 2015
Descrizione
Materiali a porosità nanostrutturata
La ricerca ha affrontato la formulazione e lo studio di materiali
per uso odontoiatrico con applicazioni rivolte sia alle tecniche
restaurative che agli impianti dentali. Le resine composite
attualmente utilizzate in varie tecniche chirurgiche e
ricostruttive odontostomatologiche non rispondono attualmente
a tutte le proprietà ideali soprattutto in termini di resistenza
meccanica nel tempo, caratteristiche di superficie
nell’interfaccia con i tessuti calcificati (osso e dentina-smalto)
nell’ambiente orale, proprietà adesive nonché in termini di
biocompatibilità locale e sistemica. Il progetto prevede
l’applicabilità come riempitivi di resine composite l’Allumina
Porosa Anodizzata ed altri fillers non ancora esplorati ad
esempio i nanotubi di TiO2. Si studierà anche la possibile
applicazione dei nanotubi agli impianti in titanio metallico.
Lo studio sarà rivolto alle applicazioni dei nuovi materiali
dentali che devono offrire i necessari requisiti meccanici, di
adesione, estetici e di biocompatibilità. Le analisi al
microscopio a forza atomica evidenziano l’elevata rugosità di
superficie che suggerisce per le attività future la necessità di migliorare la granulometria delle polveri a porosità
nanostrutturata.
Studi sulla saliva con metodologie biofisiche
Il posizionamento di un impianto provoca una maggiore
risposta genomica nei tessuti acidi, in termini di osteogenesi e
induzione di infiammazione.
In questo studio in vitro, miriamo a studiare gli effetti biologici
dei materiali utilizzati in implantologia, come ad esempio le
diverse forme di titanio e rivestimenti, in termini di risposta
genomica. A tal fine, useremo sofisticate tecniche teoriche e
sperimentali, come il "Leader Gene Approach" - sviluppato dal
gruppo di ricerca in Biofisica Medica che ha portato a
importanti pubblicazioni nel campo dell'odontoiatria e
dell’analisi del DNA con microarray.
In questo modo, sarà possibile confrontare la diversa azione di
diversi materiali, ad es. in termini di proprietà osteoinduttive o
la riduzione dell'induzione dell'infiammazione, con potenziale
rilevanza nella ricerca applicata.