Prevenzione delle complicanze della dissezione linfonodale mediante nuove tecnologie microchirurgiche per il miglioramento della qualità di vita dei pazienti sottoposti al trattamento del carcinoma mammario e del melanoma

SSD: MED 18/Chirurgia generale
Responsabile della ricerca: Francesco Boccardo

Descrizione
L’incidenza delle complicanze dopo linfadenectomia (ascellare e inguinale) riportata nella letteratura varia dal 6 al 40%, per quanto riguarda la linforrea e il linfocele, 2-4% per gli ematomi, 17-65% per la deiscenza di ferita, 6-20% per le infezioni di ferita e 22-80% per il linfedema.
È possibile identificare i pazienti a rischio per tali complicanze linfatiche, prevenire tali lesioni o trattarle precocemente agli stadi iniziali. E’ pertanto indispensabile studiare metodiche di prevenzione e trattamento delle lesioni linfatiche in diversi tipi di interventi, caratterizzati da un alto tasso di morbilità linfatica e cercare di valutare un adeguato protocollo di prevenzione che includa indagini diagnostiche e strategie terapeutiche.
Dopo che si verifica la complicanza linfatica, generalmente la situazione clinica regredisce con difficoltà e comporta lunghe ospedalizzazioni, alti costi di trattamento, reinterventi e compromette significativamente la qualità di vita dei pazienti. Nei pazienti a rischio, è indicato applicare misure terapeutiche preventive, rappresentate in particolare dall’utilizzo del colorante vitale BPV, dal PDE (Photo Dynamic Eye, con verde di indocianina) e tecniche microchirurgiche (anastomosi linfatico-venosa: LVA).
Le procedure chirurgiche preventive consistono nel derivare il circolo linfatico nel torrente venoso a monte dell’ostacolo, rappresentato dalla dissezione linfonodale e/o dalla radioterapia. Queste metodiche richiedono tecnologia microchirurgica, l’uso del Microscopio Operatore, dei ferri microchirurgici, di idoneo materiale di suture di un’equipe chirurgica specializzata.

Ultimo aggiornamento 25 Luglio 2024