Incontinenza anale: trattamento con radiofrequenza (SECCA)

SSD: MED 18/Chirurgia generale
Responsabile della ricerca: Marco Frascio
Finanziamento: FRA 2017

Descrizione
L’incontinenza fecale (IF) è l’incapacità di ritardare volontariamente l’evacuazione in un tempo ed in un luogo socialmente idonei.
Si riconoscono due tipi di IF:

  1. totale, quando si ha la perdita, involontaria, anche di feci normoconformate.
  2. parziale, quando si ha la perdita involontaria soltanto di feci liquide e/o gassose.

Rappresenta un problema sociale di grande rilevanza, soprattutto in rapporto alla qualità di vita dei pazienti. Anche se in Italia non esistono dati sicuri sulla sua incidenza nella popolazione, la prevalenza nel mondo occidentale raggiunge il 45% con una progressione lineare parallelamente all’invecchiamento. Da sottolineare, inoltre, che circa il 20% delle donne adulte riferisce IF.
La fisiopatologia dell’IF è complessa e multifattoriale. Non esiste, per questo motivo, un unico trattamento che consenta di agire su lesioni muscolari, nervose, intestinali o sulla coordinazione della muscolatura pelvica inefficace. Attualmente i mezzi terapeutici sono inadeguati, caratterizzati da un alto tasso di complicanze e, genericamente, male accettate dai pazienti.
La parte prevalente dei soggetti affetti da IF si rivela insoddisfatta dalle terapie conservative ma non è candidabile a procedure chirurgiche altamente complesse e rischiose.
Il dispositivo SECCA rilascia energia di radiofrequenza (RF) a temperatura controllata a livello della giunzione anorettale per trattare l’IF.
La procedura è ormai praticata nella routine clinica da diversi anni.
Recentemente il nostro gruppo di ricerca ha pubblicato una revisione della letteratura relativa alla procedura. Le valutazioni cliniche supportate dalle casistiche più ampie, hanno mostrato buoni risultati terapeutici, con miglioramento della qualità di vita riferita, a fronte di un esiguo numero di complicanze, peraltro giudicate “minori” (sanguinamento auto limitante, dolore post operatorio).


Obiettivi
Il gruppo di ricerca (sono previsti 6 centri proctologici italiani) visti i risultati già ottenuti e pubblicati da diversi autori, si propone di utilizzare la procedura SECCA su un numero inizialmente limitato di pazienti (10 pazienti/centro) da seguire mediante un follow up standardizzato e già applicato in centri di riferimento, in modo da contribuire ad accertare la qualità e la sicurezza di questo metodo di trattamento dell’incontinenza fecale.

Ultimo aggiornamento 25 Luglio 2024